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TESSITURA

TELAI

I primi telai erano costruzioni molto semplici, si parla del neolitico, poco più di un intelaiatura rettangolare fatta con rami o pali di legno messa in posizione verticale, dove la tensione dei fili di ordito, era ottenuta tramite pesi, in argilla o pietra, ritrovati numerosi negli scavi archeologici.

L'immagine di questo tipo di telaio è rappresentata sui vasi Greci, spesso abbinata all'immagine di "Penelope".Verticale è anche il telaio in uso presso i Celti , costituito da quattro tronchi e l'ordito mantenuto, come in tutti i telai di questo tipo, in tensione da pesi.

I PESI

I pesi da telaio venivano realizzati con vari materiali: pietra, argilla crudaterracottabronzoossidiana.

I più comuni avevano forma cilindrica o a tronco di piramide a base quadrata, anche se rozzi o non ben rifiniti avevano un foro ad un'estremità per legarvi i fili.

Quelli di sagoma reniforme di fori ne avevano due. Pesavano da decine di grammi a qualche etto, probabilmente in relazione alla dimensione del filo usato o al numero dei fili del mazzetto ad essi attaccato

Verticale è anche il telaio in uso presso i Celti , costituito da quattro tronchi e l'ordito mantenuto, come in tutti i telai di questo tipo, in tensione da pesi.

I popoli antichi  usavano anche telai orizzontali,di più facile costruzione, dove la tensione dei fili d'ordito veniva ottenuta con il tiraggio tra il subbio anteriore e quello posteriore.

Questa tipo di telaio, solamente un po' più raffinata, continuò ad essere utilizzata per millenni, dagli Egizi e dai Romani.

Era possibile ottenere diverse varietà di disegni, aggiungendo più bacchette superiori o inferiori per sollevare o abbassare un certo numero di fili, (licci) facendo emergere l'ordito o la trama.

 

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Nel medioevo il telaio verticale continua ad essere utilizzato per il confezionamento degli arazzi.

La costruzione dei telai diviene sempre più accurata, fino a permettere nel rinascimento la pruduzione di manufatti complessi e raffinati.

La tessitura diviene un'arte, grazie anche all'arrivo della seta dalla Cina, fiorisce la produzione di tessuti pregiati come raso, broccato, damasco, velluto.

Nel 1790 Joseph-Marie Jacquard, francese, inventa il telaio jacquard dove una scheda perforata comanda il movimento dei licci permettendo l'esecuzione di disegni molto complessi con il lavoro di un solo tessitore.

Nel XIX secolo la produzione tessile si meccanicizza e razionalizza, il telaio esce da un ambito artigianale e domestico per diventare uno degli artefici della rivoluzione industriale.

FILATO

 

Si intende un insieme di fibre disposte parallelamente l'una all'altra e ritorte in modo da formare un filo continuo. Verrà poi adoperato per la confezione dei tessuti o per altre applicazioni tessili. Vengono sottoposte alla filatura le fibre che sono troppo corte per poter essere direttamente tessute, come il cotone, la lana, la canapa e il lino, mentre la seta e le fibre artificiali e sintetiche, per il metodo di fabbricazione o per le loro caratteristiche, sono già di per se filati. La filatura è oggi compiuta con i filatoi ma anticamente veniva fatta a mano.

La filatura a mano è una tecnica molto antica: si tratta di prendere con una mano dei bioccoli  ( fiocchi di lana o di cotone, prima della filatura)  di lana già cardata ( la cardatura si esegue per sciogliere e separare bene le fibre l'una dal'altra, per liberarle dalle residue impurità che non sia stata eliminata precedentemente) o di fibre vegetali già battute, umettarli con la saliva e torcerli fra le dita, allungandoli fino ad ottenere un filo. Anticamente  questa operazione veniva compiuta senza alcun attrezzo, solo con l'aiuto delle mani o del corpo, per esempio arrotolando le fibre fra la guancia e la coscia. Poi probabilmente si incominciò ad avvolgere il filo ottenuto su un bastone che, col tempo, appesantito ad una estremità da una rotula, si trasformò in fuso. Nelle antiche civiltà. come in quella egizia, si usavano diversi tipi di fuso.

Ancora oggi è possibile veder filare a mano col sistema del fuso e della conocchia che è un bastoncello forcuto su cui si poggia la massa di fibre da filare.

Solo nel 1200 si inventò la ruota per filare, l'arcolaio e, qualche secolo dopo l'arcolaio a pedale, usato ancora pochi anni fa in quasi tute le nostre campagne.

Pare che la prima fibra naturale utilizzata dagli uomini sia stata quella del lino, seguita da quella del tiglio e del cotone ed infine da quella della lana e della seta.

I TESSUTI sono i manufatti prodotti con l'operazione di tessitura, ossia mediante l'intreccio di due sistemi di fili: quelli di ordito disposti nella direzione della lunghezza della pezza, e quelli di trama disposti nel senso della larghezza.

Il modo con cui si intrecciano i fili che costituiscono un tessuto si chiama ARMATURA. Innumerevoli sono i modi con cui i fili si possono intrecciare; i fondamentali sono:

Armatura tela


E' lo schema più semplice in cui il rapporto tra ordito (filo verticale) e trama (orizzontale) è di 1:1.
Nell'immagine potete visualizzare  chiaramente come la trama passi sopra e sotto alternativamente ogni filo di ordito.
Il tessuto a tela è identico su entrambe le faccie ( dritto e rovescio) .
Non ha disegni particolari
Resistente ma sgualcisce e non ha proprietà assorbenti.
Spesso viene usato come base per ricamo.

Il filato di trama viene avvolto sulle bobine, dette spole, che saranno poi inserite nella navetta; il filato di ordito viene avvolto sopra confezioni molto più grosse, le rocche, più adatte per le successive operazioni. Si preparano quindi i fili d'ordito che vengono disposti parallelamente nel senso della lunghezza e avvolti su un cilindro (subbio dell'ordito) che verrà collocato nella parte posteriore del telaio. Il filato dell'ordito è generalmente più forte del filato di trama, perché deve sopportare un maggiore sforzo: infatti durante la tessitura i fili di ordito subiscono una forte azione di attrito mentre attraversano i licci e il pettine del telaio. Per questo motivo, in molti tessuti il filato di ordito è ritorto a due capi; se invece si tratta di filati unici, si protegge la loro superficie con una sostanza collosa, la bozzima, che li rende resistenti e che sarà eliminata in seguito. I singoli fili del subbio d'ordito vengono fatti passare attraverso gli occhielli dei licci e fra un dente e l'altro del pettine del telaio e si fissano sul subbio di avvolgimento, cilindro che si trova nella parte anteriore del telaio. I licci sono fili metallici con al centro un occhiello, montati su di una intelaiatura, detta quadro dei licci. Nel caso dell'armatura tela, tutti i fili dell'ordito si dividono in pari e dispari e, attraverso i rispettivi licci, possono essere alzati alternativamente (una volta tutti i fili pari, dopo tutti i fili dispari). Tra le due serie si forma così un'apertura, attraverso la quale si lancia, in senso orizzontale, la navetta che contiene la spola di trama, e in questo modo il filo di trama si inserisce tra i fili di ordito. Quando la navetta è giunta all'estremità della sua corsa, si abbassano i licci che erano stati precedentemente sollevati, e si sollevano gli altri; quindi la navetta compie il percorso di ritorno attraverso la nuova apertura, effettuando un'altra inserzione e così di seguito. Il pettine, dopo ogni passaggio della navetta, serra la trama alla trama precedente, con un movimento alternato avanti e indietro. Ripetendo molte volte le stesse operazioni, si viene così a formare il tessuto tela che  si raccoglie sul subbio di avvolgimento.

Per i tessuti che hanno trame di diversi colori o qualità, devono essere adoperate più navette. Nel caso di intrecci complicati, il telaio viene munito di un meccanismo particolare, la ratiera, per il movimento dei quadri dei licci. Infine, per disegni di intrecci più complicati ancora, il telaio viene munito di un meccanismo, detto Jacquard dal nome del suo inventore. Questo meccanismo. mediante cartoni perforati in relazione al disegno che si vuole ottenere, comanda individualmente i singoli fili di ordito, e permette di ottenere intrecci molto complessi. Il tessuto fabbricato al telaio ha una lunghezza indefinita, mentre la larghezza o l'altezza dipende dal numero di fili di ordito. I margini laterali del tessuto vengono detti cimose, e differiscono dal tessuto stesso per avere un ordito più fitto, allo scopo di conferire loro una maggiore resistenza. Sulla cimosa s imprimono i marchi di fabbrica e di garanzia.

Un tipo particolare di tessuto è il tessuto a maglia: mentre nel tessuto a navetta i fili di trama e di ordito si incrociano ad angolo retto, nel tessuto a maglia l'intreccio dei fili è curvilineo. Uno o più fili si intrecciano in una serie di anelli.

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